Uno dei più grandi reporter di tutti i tempi ha donato ai posteri questa splendida opera: leggiamo insieme “Il Negus. Splendori e miserie di un autocrate” di Ryszard Kapuscinski. Abbiamo già parlato sul blog di Ryszard Kapuscinski. Giornalista e scrittore polacco dallo stile inconfondibile, Kapuscinski ha raccontato meglio di chiunque altro l’Africa del ‘900, la storia contemporanea e travagliata del continente.
“Il Negus. Splendori e miserie di un autocrate” è stato il suo primo grande libro, l’opera destinata a catapultare il giornalista polacco nell’olimpo dei grandi reporter. Pubblicato nel 1978, il libro racconta vita, morte e leggenda di Hailé Selassié, ultimo imperatore del millenario regno di Etiopia, fondato da Re Salomone e dalla Regina di Saba.
Nato Ras Tafari nel 1892, Hailé Selassié divenne imperatore dell’Etiopia nel 1930 e venne deposto da un colpo di stato nel 1974. Spinto da una curiosità fuori dal comune, Kapuscinski si recò ad Addis Abeba in seguito alla morte di Selassié per raccogliere testimonianze sul Negus, il Re dei Re.
Il risultato, raccolto nel libro, è uno splendido spaccato raccontato con rara maestria. Kapuscinski intervista ex servitori e membri dell’entourage imperiale, camerieri e funzionari, spie e politici di vario rango. Il risultato è un ritratto vivido e a tratti grottesco del Ras Tafari, sospeso tra manie di grandezza e lucidità politica, educazione british (studiò a Cambridge) e deliri di onnipotenza tipici del peggiore dispotismo africano.
“Il Negus. Splendori e miserie di un autocrate” è un libro bellissimo, una splendida (nel senso più puro del termine) testimonianza del passato recente dell’Africa e delle sue infinite contraddizioni. Lo stile di Kapuscinski è unico, un’opera destinata a cambiare per sempre le regole del reportage e del giornalismo sul campo.
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