Il Myanmar è un paese multiculturale nel senso più puro del termine. Un mix di razze, etnie, lingue, religioni unico al mondo, sopravvissuto a decenni di isolazionismo e duro controllo da parte delle autorità.
Scoprire le mille anime del Myanmar è un’esperienza di viaggio affascinante e impagabile.
I gruppi etnici ufficialmente riconosciuti dalle autorità del Myanmar sono 135 e rientrano in otto macro-gruppi: Kachin, Kayah, Kayin, Chin, Mon, Bamar, Rakhin e Shan.
Questa suddivisione si basa tuttavia sulla distribuzione delle etnie per area geografica piuttosto che per affiliazione linguistica o culturale.
Esistono inoltre diversi gruppi etnici non riconosciuti dalle autorità di Yangon.
In Myanmar convivono (in maniera più o meno pacifica) più nazioni. Ogni etnia mantiene orgogliosamente le proprie abitudini, il proprio linguaggio e sistema sociale. In termini generali, nel corso dei millenni si sono registrati in Myanmar tre grandi movimenti di immigrazione, rispettivamente dalla Cina, dal Tibet e dalla Siam.
La straordinaria ricchezza culturale del Myanmar è testimoniata dal fatto che sono oltre cento le lingue e i dialetti utilizzati in tutto il paese. La lingua ufficiale, il birmano, è parlata da circa due terzi della popolazione.
Rispetto al resto del mondo, inoltre, l’inglese è parlato principalmente dagli anziani, retaggio del periodo di occupazione britannica durante la seconda guerra mondiale.
Oltre al birmano, le altre lingue più diffuse sono lo shan, il karen, il rohingya, il kachin e numerosi dialetti derivanti dal cinese.
Cultura e spiritualità vanno a braccetto in Myanmar. Il buddhismo theravada, sebbene non sia la religione di stato, è il culto più diffuso in tutta la popolazione, con diverse varianti in base all’area geografica. In Myanmar esistono inoltre gruppi più contenuti di fede cristiana, mussulmana e induista. Fino alla seconda guerra mondiale, inoltre, a Yangon esisteva una nutrita comunità ebraica, oggi ridotta a poche decine di persone che è possibile incontrare nei pressi dell’unica sinagoga ancora attiva nella capitale.
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