«Si mandano delle navi, si deportano o si massacrano gli indigeni, si torturano i loro capi per sapere dove sia l’oro, viene data via libera ad ogni atto disumano e ad ogni lussuria, la terra fuma del sangue dei suoi abitanti».
Sono parole di Jonathan Swift, lo scrittore inglese (ma era irlandese), che con I viaggi di Gulliver firmò uno dei best-seller del Settecento. Nel libro troviamo una delle prime denunce del colonialismo.
«Questa esecrabile banda di macellai impiegata in una spedizione così devota è una colonia moderna, mandato a portare la nostra religione e la nostra civiltà ad un popolo barbaro e idolatra».
Ricorrendo al gioco relativistico dei rovesciamenti gli straordinari mondi presentati da Swift revocano in dubbio l’intero edificio della civiltà occidentale
Nel capitolo finale del libro, completamente trasformato dopo avere conosciuto il savio mondo dei cavalli, anzi degli houyhnhnm, Gulliver avverte come insopportabile quanto di yahoo, cioè di «umano» (sì, come il popolare motore di ricerca), avverte in sé: l’abiezione e la ferocia tipiche della nostra specie. E così, rovesciando la logica della colonizzazione europea, invece di auspicare la conquista delle terre che ha visitato, in particolare dell’utopica landa equina, si augura che sia il nostro mondo a essere conquistato da loro. «Vorrei che fossero loro nella condizione di mandare un numero sufficiente di cavalli a civilizzare l’Europa, insegnandoci i principi basilari dell’onore, della giustizia, della temperanza, della verità, dello spirito civile, della forza d’animo, della morigeratezza, dell’amicizia, della benevolenza e della fedeltà».
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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