Mettetevi comodi, allacciate le cinture, stiamo per fare un lungo viaggio indietro nel tempo: la nostra spedizione oscillerà nientemeno che tra il II e il V secolo d.C.
Ci troviamo nell’area dell’altopiano centrale del Messico, culla di un’antica civiltà che avrebbe costruito raffinatamente, pietra dopo pietra, la sua eternità, in quelle che sarebbero giunte fino a noi come misteriose rovine dal fascino impenetrabile.
Teotihuacan, i cui poderosi resti si trovano a circa 40 chilometri dall’odierna Città del Messico, sorge sulle linee tipiche di uno schema urbanistico ortogonale: la base è divisa in quattro dall’incontro pianificato di due assi centrali circondati da imponenti edifici consacrati a riti e sacrifici fortemente simbolici e mistici, figli delle arti magiche e religioni del Messico antico. Lungo il Viale dei morti, l’asse più importante, si affacciano, come fossero alte montagne guardiane della città, le Piramidi del Sole e della Luna, mentre all’estremità meridionale governa lo sguardo il celebre Tempio di Quetzalcoatl, il “Serpente Piumato”.
Le strutture piramidali sono gli elementi architettonici per eccellenza nell’architettura dell’antichità mesoamericana. Simili per di più agli ziqqurat mesopotamici, le piramidi erano costruite in modo da sfoggiare un’anatomia imponente, che richiamasse in qualche modo una simbologia numerica precisa, legata al cosmo, alla natura, ai miti e alle divinità. Al loro interno custodiscono tutt’oggi forme iconografiche controverse e occulte, da ammirare per ore e ore, abbandonandosi a un’interpretazione guidata solo dalla più fervida immaginazione.
La Piramide del Sole misura 225 metri per lato e, includendo anche il tempio che in passato fioriva sulla sommità, raggiunge ben 75 metri di altezza. L’astrologia e il Culto del Sole erano oggetto di sentita venerazione presso le civiltà precolombiane e questa imponente struttura monumentale ne è testimonianza vivente. La facciata della piramide, infatti, guarda verso il punto esatto dove, nel giorno del solstizio d’estate, si può ammirare il bruciante tramonto del sole. Negli anni 70′ venne scoperta, all’interno del monumento, una profonda galleria che conduce a una grotta, situata proprio al centro della struttura. Si pensa possa essere un rimando simbolico al mito della creazione o al mais, alimento prediletto dalle civiltà del tempo.
Ma i misteri aleggiano in ogni angolo della città degli dei. Sotto la Piramide della Luna, la seconda piramide più grande di Teotihuacan, dopo quella del Sole, è stata rinvenuta recentemente una camera circolare, raggiungibile solo attraverso un passaggio nascosto dietro un muro, forse legata al culto dell’Aldilà. Alta 43 metri, la piramide ospitava cerimonie dedicate alle divinità più importanti, come quella della pioggia, della fertilità e della terra.
Parlando di divinità non si può che pensare immediatamente al Tempio di Quetzalcoatl, uno dei monumenti più straordinari e ammalianti dell’epoca mesoamericana. Il nome designa il “serpente con le piume di Quetzal”, ovvero il dio serpente, una delle divinità più venerate dalle civiltà messicane e centro-americane. Ha numerose manifestazioni ed è legato al culto del vento, dell’alba, delle arti, della conoscenza.
Il tempio costruito su sette livelli è ornato da ben 366 sculture, come i giorni dell’anno solare e uno in aggiunta. Sui fianchi del tempio, delle grandi maschere attireranno la vostra attenzione all’istante: coperte di squame, dagli occhi grandi e tondi come ciambelle e con grosse zanne sporgenti sprigionano un’espressività straordinaria. Bassorilievi e dipinti circondano queste teste surreali, ritraendo elementi marini come chiocciole o conchiglie. L’osservatore, dopo aver visitato questo sito archeologico così suggestivo e peculiare, non potrà che tornare a casa con gli occhi sognanti e nuovi stimolanti enigmi in tasca.
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