Nel Bhutan, la Terra del Drago, dove le sigarette sono illegali, il pene è considerato un simbolo sacro e il benessere si misura in “Felicità interna lorda”, si trova la città di Paro.
Paro e il Bhutan non sono luoghi “fuori dal mondo”, come si potrebbe pensare. Anzi, proprio a Paro si trova l’unico aeroporto internazionale del Paese. È considerato l’aeroporto commerciale più pericoloso del mondo poiché ha una sola pista e gli aerei devono passare tra le montagne dell’Hymalaya. Nel 2014, i piloti licenziati per operare in questo scalo erano 8.
Il centro abitato di Paro sorge in una valle dominata dal monastero-fortezza attorno al quale ruota la storia della città: il Rinpung Dzong.
Celebre per la sua apparizione ne Il piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci, questo dzong fu chiamato Rinpung che significa “cumulo di gioielli”. Purtroppo i tesori ospitati sono stati distrutti da un incendio nel 1907, dopo il quale il dzong fu ricostruito: oggi conserva una collezione di maschere e costumi sacri. Storicamente fu utilizzato in varie occasioni per difendere la città dalle invasioni tibetane.
Oggi, ospita sia il corpo monastico sia gli uffici governativi. Su un picco montuoso della valle di Paro, si trova un altro sito molto importante.
Il monastero di Taktsang è un sito sacro e complesso di templi del buddhismo himalayano. È noto anche con il soprannome di Tana della Tigre e sorge intorno a una caverna. Nonostante sia arroccato nella sua posizione, è raggiungibile da diversi sentieri molto suggestivi.
Il decimo giorno di ogni mese del calendario tibetano, si tengono gli tshechu, festività religiose che hanno luogo in ogni distretto del Bhutan. Quello di Paro è uno dei più importanti. A livello sociale sono fondamentali poiché richiamano persone dalle zone più remote del Paese.
La spiritualità e la qualità della vita che si respirano in queste zone, fanno del Bhutan e di Paro due tappe obbligate nella check-list dei luoghi da visitare!
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