La città-stato del sud est asiatico da sempre affascina i viaggiatori per la sua atmosfera davvero unica. Ma cosa significa vivere a Singapore? Continuate a leggere! Una metropoli futuristica, sinonimo di business e di sviluppo. Una delle città più dinamiche del Pianeta, la regina delle tigri asiatiche. Singapore è tutto questo e molto altro. Per questo abbiamo voluto scoprire come si vive a Singapore insieme a Valerio, un nostro connazionale che da diversi anni vive in pianta stabile in città.
Da quanto tempo vivi a Singapore? Perché hai deciso di trasferirti?
Vivo a Singapore dal novembre 2011 con mia moglie Maki e mia figlia Emma. Ci siamo trasferiti dopo averne parlato per due-tre anni. Volevamo andare in un paese dinamico e avere l’opportunità di vivere bene. Ho spedito 200 curriculum a Singapore e 5 aziende mi hanno invitato per un colloquio. Una mi ha poi assunto. Abbiamo scelto Singapore perché volevamo provare a vivere in Asia. Nostra figlia aveva due anni e Singapore è una citta molto sicura. Inoltre è nel cuore del sud est asiatico e ci permette di visitare altri Paesi.
Quali sono state le prime impressioni che ti ha lasciato la città?
È veramente pulita e sicura. Singapore è una città-stato organizzata molto bene dove tutto funziona benissimo. Sa valorizzare le poche risorse che ha. Per esempio è una citta verde: ovunque tu vada hai l’impressione di essere circondato da giungla e alberi, anche se sei in mezzo alla città.
Come è la vita quotidiana a Singapore? Cosa ti piace e cosa non ti piace?
L’azienda dove lavoro è internazionale, i colleghi vengono da tutto il mondo. Uscendo la sera, andando al ristorante o al pub, senti tante lingue diverse e sei a contatto con gente di nazionalità e razze diverse. Questa è una cosa stupenda. La cosa che non mi piace è il caldo afoso tutto l’anno, senza tregua. La temperatura è sempre tra i 25 e i 32 gradi. Non ci sono cambi di stagioni, il che è un po’ triste.
Singapore in 24 ore: quali sono le cose da vedere assolutamente per chi visita la città per la prima volta?
Questa è una risposta molto personale, perché le guide generalmente ti dicono di vedere Orchard Road, la strada dello shopping, ma ci sono negozi che trovi ovunque. Oppure la statua del Merlion, un pesce con la testa di leone che è il simbolo di Singapore. O ancora il Marina Bay Sands, l’hotel composto da tre colonne con una barca posata in cima. Lo vedrai lo stesso dal taxi ovunque tu sia, non c’é bisogno di andare apposta.
Io consiglierei di andare a Chinatown. Lì vedi la storia coloniale di Singapore a partire da 200 anni fa. Puoi assaggiare tutti i cibi di Singapore: cinese, malese, thailandese, indonesiano ecc. C’è un mercato e tanti negozi per i souvenir. Ci sono diversi templi: indiani, musulmani e il più famoso, il tempio buddhista, dove si trova un dente del Buddha.
Nel giro di poche centinaia di metri vedi l’intera storia di Singapore. C’è anche Little India, il quartiere indiano, dove in certe strade ti sembra di essere in India. Qui bisogna provare assolutamente il Chicken Biryani (pollo speziato).
E poi bisogna provare il cibo di Singapore che si trova negli Hawker Centers ovunque, un po’ come i bar in Italia. I piatti pù famosi sono il chicken rice, il chili crab e il laksa, che è una zuppa di spaghetti cinesi con un tocco di noce di cocco. L’Hawker Center più famoso è quello di Newton Circus, vicino a Orchard Road.
E quali sono i tuoi luoghi preferiti di Singapore?
Il mio luogo preferito è un quartiere che si chiama Holland Village. La sera chiudono la strada. I bar e ristoranti aprono e piazzano i tavoli sulla strada. La sera c’è musica dal vivo ed è frequentato da centinaia di persone senza dare l’impressione di essere sovraffollato. È considerato il quartiere bohemienne, che attrae artisti e i musicisti.
Un’altra zona dove andare a cenare è Dempsey Hill. Si trova su una collina dove le vecchie caserme militari inglesi sono state convertite in ristoranti, in mezzo alla giungla. Ci sono ristoranti da tutto il mondo, ma la cosa più bella e che ti puoi sedere fuori al fresco sotti gli alberi mentre mangi.
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