(Continua da qui). Chi desidera approfondire le tematiche legate al conflitto che ha insanguinato il Vietnam nella seconda metà del secolo scorso, non solo troverà interessantissimi musei e siti, ma anche interlocutori che sapranno dare informazioni di prima mano su quei tragici eventi.
La guerra con gli USA ha toccato tutta la popolazione e ho trovato che i vietnamiti non hanno alcun imbarazzo a raccontare i propri ricordi, i propri aneddoti, le proprie dolorose esperienze o quelle dei propri parenti stretti, le proprie personali interpretazioni di quegli eventi drammatici che spesso hanno sfumature differenti a seconda che chi parla sia del Nord o del Sud del paese.
Per chi come me ama la storia è un’esperienza unica visitare il Mausoleo di Ho Chi Minh ed il suo museo ad Hanoi, fondamentali per capire un’ideologia che dai tempi dello “zio Ho” si è trasmessa fino ai nostri giorni assumendo forme totalmente diverse da quelle originarie; la prigione Hoa Lo detta “Hanoi Hilton” dagli avieri americani abbattuti che qui venivano condotti in detenzione; le zone di guerra lungo il cosiddetto “Sentiero di Ho Chi Minh”, come i tunnel scavati sotto terra dai Viet Cong a Cu Chi non lontani da Saigon o le caverne di Vinh Moc dove un intero villaggio fu ricostruito 30 metri sotto terra per resistere ai pesanti bombardamenti americani nella cosiddetta “zona demilitarizzata” a nord di Hue.
Di primo acchito sembra che i vietnamiti non siano particolarmente simpatici ed ospitali.
Chi arriva dal Laos o dalla Cambogia può male interpretare il dinamismo e la determinazione dei vietnamiti rispetto all’attitudine rilassata e alla “testa tra le nuvole” dei loro vicini.
Per apprezzare appieno i vietnamiti ancora una volta bisogna assumere un atteggiamento aperto e senza preconcetti: solo così, senza fare paragoni o distinzioni inutili, si potrà entrare in sintonia con questo popolo e stimarne i tratti salienti del carattere… quali efficienza, organizzazione, dinamismo, rispetto per il passato ma sguardo rivolto al futuro, armonia e pluralità religiosa, equilibrismo tra politica socialista e capitalismo economico, fusione tra modernità e valori tradizionali.
“Senti, Forrest… Avevi paura in Vietnam?”. “Sì. Beh, io… non lo so. Qualche volta smetteva di piovere abbastanza a lungo da far uscire le stelle. E allora era bello. Era come poco prima che il sole va a coricarsi nella palude. C’erano più di un milione di scintille sull’acqua. Come quel lago di montagna. Era così pulito, Jenny, sembravano come due cieli, uno sopra l’altro”.
(dal film Forrest Gump)
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