Dal Polo Nord a Capo Horn, dal Sahara all’Himalaya, dalle giungle tropicali agli arcipelaghi del Pacifico, le storie di donne e di uomini che, mettendosi in viaggio, hanno cambiato la loro vita e a volte anche la nostra

Finalmente in libreria l’atteso La conquista della lontananza. Viaggi, incontri, scoperte di Franco Brevini (Il Mulino, pagine 342, 19 €).
Mentre scriveva questo volume l’autore ha condiviso con noi scoperte, problemi, interrogativi nel laboratorio di questa rubrica, Homo Viator.
Earth è lieta di intervistare in anteprima l’autore.
Professor Brevini perché questo libro? Cominciamo dal titolo.
I viaggi che ci appassionano sono stati fino dai tempi remoti la conquista di ciò che era lontano, che stava fuori casa, che ci intimoriva e ci affascinava. Ancora oggi, se riflettiamo, ogni volta che partiamo è per scoprire ciò che è lontano da noi: dal punto di vista dei paesaggi, dei popoli, dei costumi, dei modi di vivere.
Ma oggi si tratta di scoperte individuali.
Infatti. Un tempo era la nostra specie a essere attratta dalla lontananza. E lo è stata a maggior ragione fino a quando l’esplorazione del Pianeta non è stata completata, cioè all’inizio del Novecento. Si è trattato di una straordinaria avventura condotta a termine dalle nazioni europee, in particolari da pochi Stati, fra cui inserirei a pieno diritto l’Italia. Anche altrove non erano mancati viaggi, talvolta temerari. Ma noi europei per primi abbiamo condotto a termine una sistematica esplorazione del Pianeta, ci siamo confrontati con luoghi, culture, lingue mai prima conosciuti, abbiamo tracciato le carte del mondo. C’è qualcosa di grandioso e di eroico in questa impresa, se consideriamo anche la precarietà dei mezzi di trasporto con cui fu condotta a termine. Immaginiamoci cosa abbia significato affrontare con navi solitamente usate nel Mediterraneo oceani venti volte superiori quanto all’estensione e senza conoscere neppure lontanamente i confini del Pianeta.







Oggi è tutto diverso.
Sì, la nuova frontiera della scoperta è nello spazio, ma è un’avventura condotta dalle grandi organizzazioni, soprattutto dagli enti statali. Resta però per noi, erewdi della grande stagione delle scoperte, la possibilità di condurre attraversi i viaggi che facciamo delle scoperte del tutto individuali e sempre emozionanti.
Cosa distingue La conquista della lontananza da altri libri dedicati alla storia del viaggio?
Dico subito che, pur essendo un percorso attraverso la storia della scoperta e dell’esplorazione, non è un’opera erudita. Due le ragioni. Prima, l’autore non è solo uno studioso e uno scrittore, ma è anche un viaggiatore. Per questo le pagine di storia della cultura e dell’antropologia del viaggio sono alternate al racconto in prima persona di alcuni dei grandi luoghi dell’avventura, che ho visitato nel corso delle mie scorribande.
La seconda ragione riguarda l’organizzazione della materia del viaggio, che non viene presentata nella sua evoluzione cronologica, ma affrontando alcuni grandi temi storici e culturali, con lo sguardo sempre ben orientato al presente.
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Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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