È stata la resina color ambra, che trasuda dai tronchi di alcuni alberi, ad attribuire il nome alla più importante riserva del Madagascar: la Montagna d’Ambra.
Le ragioni per visitare quest’area di oltre 18 mila ettari posta nel nord della quarta isola del mondo sono numerose. Forse in nessun altro luogo si vedono così facilmente i camaleonti e poche sono le foreste pluviali tanto meravigliosamente fitte, un vero e proprio scrigno della biodiversità, con oltre un migliaio di specie vegetali. Anche i famosi lemuri coronati fanno parte del 90% delle specie endemiche presenti nel Madagascar, insieme al lemure di Sanford e alla mangusta dalla coda cerchiata.

E cosa dire delle cascate, dei laghi vulcanici, dei crateri, dei canyon?
La Grande Cascade raggiunge gli 80 metri di altezza e ai suoi piedi si spalanca una grotta affacciata su un laghetto: il luogo ricorda il Paradiso terrestre. Ma forse l’aspetto più importante di questa riserva è il fatto che dal 1989 la gestione del territorio e la programmazione degli interventi hanno coinvolto le popolazioni locali, avviando un progetto di sviluppo sostenibile che meriterebbe di essere seguito anche altrove.

Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
Lascia un commento