Scopriamo insieme le leggende, storie e curiosità di una delle sette meraviglie naturali del mondo.
Nel 1542, a cinquant’anni esatti dalla scoperta dell’America, l’esploratore spagnolo Alvaro Nuñez Cabeza de Vaca si imbatté casualmente in uno degli spettacoli naturali più potenti e meravigliosi del nostro Pianeta: le cascate di Iguazu.
Prima di lui nessun europeo aveva mai avuto modo di ammirare un sito naturale del genere. Le cascate di Iguazu, infatti, sono composte da 275 corsi d’acqua che oltrepassano in alcuni punti i 70 metri di altezza e si estendono fino a un massimo di 2,7 chilometri.
Una bellezza straordinaria che commosse anche Eleanor Roosevelt.
La storia narra che alla loro vista esclamò: “Make the Niagara look like a leaky faucet” (fanno sembrare le cascate del Niagara un rubinetto che perde).
Nel 1984 le cascate di Iguazu furono proclamate Patrimonio Mondiale dell’Umanità e nel 2012 una delle sette meraviglie naturali del mondo.
Sulla nascita delle cascate di Iguazu aleggia una leggenda. Si narra, infatti, che il fiume Iguazu fosse abitato da un serpente terrificante di nome M’Boi a cui gli indigeni guaranì dovessero donare in sacrificio una volta all’anno una fanciulla. Per tantissimo tempo, il serpente ebbe sempre la sua giovane donna fino a quando non giunse il turno della bella Niapi, di cui era profondamente innamorato il cacicco Taroba.
Questi tentò invano di persuadere gli anziani della tribù a non sacrificare l’amata. Per questo decise, poi, di rapirla durante la notte del sacrificio.
La caricò su una canoa e tentò di fuggire seguendo il corso del fiume.
Il serpente M’Boi considerò il gesto dei due innamorati come un vero oltraggio. Con un colpo di coda, per questo, divise il corso d’acqua in due: una parte dell’Iguazu si inabissò, mentre l’altra si innalzò generando le cascate.I due amanti travolti dalla potenza dell’acqua morirono, sprofondando nella gola del fiume. Temendo che l’amore tra i due potesse rimane saldo nell’aldilà, M’Boi decise di trasformare la bella Naipi in una roccia situata al centro del fiume e il giovane Taroba in una palma inclinata sull’acqua sottostante: in questo modo i giovani amanti furono destinati a contemplarsi in eterno senza potersi più sfiorare.
Come se non bastasse, il crudele serpente scavò una grotta, la Garganta del Diablo, dietro le cascate per controllare che Naipi e Taroba non si toccassero mai più.
Tra le curiosità di questo incantevole angolo del Pianeta, vi ricordiamo che per la sua maestosità le cascate di Iguazu hanno fatto da scenografia a numerosi film: da “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” a “Black Panther”, passando per “Happy Together” e “Miami Vice”. Infine, le cascate fanno da sfondo anche al videogioco arcade “Super Pang”.
Tante notizie e curiosità su queste cascate che vi avranno sicuramente messo voglia di fare le valigie e partire alla scoperta, non è vero?
Photo-credit: Luca Galuzzi
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