Oggi sul blog ospitiamo un interessante articolo dedicato al Cile “astronomico” di Luca Perri, giovane astrofisico e divulgatore scientifico che ha conosciuto il Sudamerica con Earth Viaggi durante il suo viaggio di nozze.
Da allora a oggi seguendolo abbiamo imparato a guardare diversamente il mondo: alcuni luoghi sono speciali perché davanti ai nostri occhi… ma ciò che spesso dimentichiamo è quello al di sopra delle nostre teste.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle”
Siamo così felici che Luca abbia scelto Earth per far scoprire i cieli più belli del mondo a più persone possibili. Venite in Cile con noi!
C’è almeno un momento, nella vita di un appassionato di astronomia, in cui non si vorrebbe fare altro che prendere un aereo per il Cile. Il perché è presto detto: la storia recente di questa nazione è indissolubilmente intrecciata a quella dell’astrofisica e dell’astronomia.
Sulle sue antichissime vette sono incastonati alcuni dei più grandi, moderni ed importanti telescopi al mondo. Uno di questi è il VLT, il Very Large Telescope (gli astrofisici non sono famosi per la fantasia): un sistema di quattro telescopi ottici, ognuno con uno specchio principale unico da 8,2 metri di diametro. Non sappiamo costruirne, di più grandi, a meno di non creare dei mosaici. Come se ciò non bastasse, i 4 telescopi possono unire le loro forze, a formare uno specchio virtuale di 16 metri di diametro che rende il VLT il più potente telescopio ottico al mondo: nell’astrofisica, infatti, le dimensioni contano davvero.
Non è però solo il VLT a rendere l’area della Cordigliera delle Ande e del deserto di Atacama il sito più importante del pianeta per lo studio dello spazio profondo. A 5000 metri di quota sorge ALMA, l’Atacama Large Millimeter Array: 66 antenne radio tra i 7 e i 12 metri di diametro, che a oggi rappresentano il sistema di radiotelescopi più esteso del pianeta.
Ma in quel punto del continente sudamericano stanno prendendo vita anche due dei principali progetti dell’astrofisica dei prossimi decenni. Il primo è l’ELT, Extremely Large Telescope (ho già accennato alla fantasia degli astrofisici…), un telescopio ottico con un imponente specchio a mosaico da 39 metri di diametro. Neanche a dirlo, sarà il più grande del pianeta. E non troppo distante da questo gigante ne sorgerà anche un altro: CTA, Cherenkov Telescope Array, una rete di quasi 100 telescopi tra i 4 e i 23 metri di diametro che sfrutteranno l’atmosfera terrestre per studiare particelle ad alta energia provenienti dalle profondità del cosmo. Indovinate un po’… sarà record mondiale.
Abbiamo finito? Assolutamente no, dato che nei paesaggi estremi e inospitali dei deserti cileni si svolgono alcuni dei più importanti esperimenti sull’esplorazione e sulla ricerca di vita su Marte. Qui si studiano forme di vita capaci di resistere in ambienti apparentemente proibitivi, o si testano i robot che esploreranno il Pianeta Rosso.
E potremmo andare avanti a lungo, parlando delle altre decine di telescopi. Ma perché – vi chiederete – tutti gli astrofissati vogliono costruire strumenti enormi in Cile? Perché oltre allo splendore dei paesaggi naturali e alle sue affascinanti tradizioni, questa nazione offre il cielo più cristallino e buio al mondo. Una volta celeste illuminata solo dalla luce di migliaia di stelle, della Via Lattea e della Luna.
Ma il cielo del Cile, nel 2020, è pronto a regalarci anche uno dei fenomeni celesti più affascinanti che esistano. Un avvenimento che nel corso dei millenni ha affascinato, terrorizzato e sconvolto intere civiltà: l’eclissi solare totale. Il 14 dicembre 2020 il cielo cileno si oscurerà completamente per oltre due minuti, dando vita a un’esperienza indimenticabile.
Non so se esista davvero un momento perfetto, per un appassionato di spazio, per visitare il Cile. Sospetto però che, qualora ve ne sia uno, il dicembre 2020 possa concorrere per la prima posizione.
Ci sono molti modi per sfruttare questa occasione imperdibile. Assieme alla Earth Viaggi abbiamo cercato di realizzare un viaggio che possa conciliare l’aspetto astronomico a quello naturalistico e culturale. E abbiamo deciso di farlo nel modo più sostenibile e meno invasivo possibile, evitando carovane di grossi autobus e tappe forzate. L’obiettivo è comporre un gruppo poco numeroso, che possa muoversi rispettosamente in luoghi non da vedere e fotografare fugacemente, bensì da esplorare. Un gruppo di persone guidate non tanto da un programma, ma dalla curiosità e dalla voglia di scoprire.
Se questa filosofia di viaggio è quella che vi rappresenta o vi intriga, se siete appassionati di spazio o desiderate capire il perché affascini da sempre l’essere umano, se volete entrare in contatto con tradizioni lontane dalla nostra quotidianità, unitevi a noi alla scoperta di un Paese straordinario e delle frontiere dello studio del cosmo. Vi assicuro che non ve ne pentirete.
Luca Perri è astrofisico e astronomo dell’Osservatorio di Merate, del Planetario di Milano e del Planetario di Lecco.
Si occupa di divulgazione su radio, televisioni, carta stampata, festival e social networks.
Tra le sue collaborazioni vi sono Kilimangiaro (Rai 3), Radio2, Radio Deejay, Radio Capital, Repubblica, Focus, Focus Junior, Pikaia, CICAP, Festival della Scienza di Genova e BergamoScienza.
È campione italiano e finalista internazionale di FameLab 2015, talent show sulla divulgazione scientifica.
È autore e conduttore di diverse trasmissioni di Rai Cultura, fra cui “Nautilus” e “Superquark+”.
È inoltre autore e formatore per DeAgostini Scuola. Ha pubblicato i libri “La pazza scienza” (Sironi Editore), “Errori Galattici” e “Partenze a Razzo” (DeAgostini) e “Astrobufale” (Rizzoli), vincitore del Premio COSMOS degli Studenti 2019.
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