Quella di Sito Patrimonio dell’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) è la denominazione ufficiale attribuita a quelle aree del mondo in cui viene riconosciuta una particolarità degna di nota a livello naturale e culturale. Benvenuti in Perù!
La Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità identifica e aggiorna costantemente i siti a cui assegnare questo importante sigillo con lo scopo di preservarne la bellezza e l’eccezionalità nel tempo, attraverso la distribuzione delle risorse del Fondo per il Patrimonio Mondiale e determinando l’aiuto tecnico e finanziario da distribuire ai vari siti.
Attualmente in Perù ci sono undici siti considerati Patrimonio dell’Unesco selezionati dal 1983 al 2009. I primi due nomi entrati a far parte di questa importante lista sono stati Cusco e Machu Picchu.
Dato che la città di Cusco è già stata trattata all’interno del nostro blog, diamo qualche nozione in più in merito al sito archeologico più importante del Sud America, che proprio nel 2011 ha festeggiato il centenario della sua scoperta: Machu Picchu. Tutti almeno una volta abbiamo sentito parlare di questo imponente complesso architettonico arroccato sulle montagne peruviane, magari qualcuno ha avuto anche la fortuna di visitarlo e di entrare in contatto un po’ più da vicino con la sua maestosità, ma la sua storia era e rimane ancora oggi contornata da ombre e misteri, quindi cerchiamo di conoscere meglio Machu Picchu e il perché della sua importanza a livello mondiale.
Le origini della città non vengono riportate in nessun scritto, quindi si suppone che sia stata costruita dall’imperatore inca Pachacútec intorno all’anno 1440 e sia rimasta abitata fino alla conquista spagnola del 1532, durante gli anni più floridi dell’impero Inca. La posizione della città era un segreto militare ben custodito, in quanto i profondi dirupi che la circondano erano la sua migliore difesa naturale. Difatti, una volta abbandonata, la sua ubicazione rimase sconosciuta per ben quattro secoli, entrando nella leggenda.
Fu così che Machu Picchu rimase isolata e abbandonata per 400 anni a oltre 2.400 metri di altitudine, avvolta dalla nebbia.
Solo il 24 luglio del 1911 Hiram Bingham, professore di Yale e appassionato esploratore, scoprì questa cittadella dalla sorprendente architettura paesaggistica. Machu Picchu (vecchia montagna in lingua quechua) è infatti situata in cima a un promontorio che domina la profonda gola del fiume Urubamba, sulle pendici orientali delle Ande immersa nella foresta tropicale. I suoi muri ciclopici, i terrazzi e le rampe che la circondano ovunque, sembrano intagliati naturalmente e senza soluzione di continuità, creando uno dei più imponenti scenari storici, archeologi e naturalistici di tutto l’arco andino.
Da allora le ricerche e l’interesse attorno a questo sito cominciarono ad aumentare esponenzialmente: appassionati, studiosi e ricercatori investirono anni del loro tempo per scavare a fondo nella storia di Machu Picchu per svelarne dettagli importanti quali ad esempio la sua funzione.
Questo è il tema che più attanaglia gli studiosi: perché Machu Picchu è stata costruita? A quale scopo?
C’è chi dice che serviva come osservatorio astronomico, chi come luogo sacro di culto, o più semplicemente come dimora imperiale. Una sola o forse tutte queste risposte hanno un fondo di verità, quel che conta è che Machu Picchu oggi è una delle attrattive del Perù più affascinanti, tanto da essere riconosciuta nel 2007 come una delle Sette meraviglie del mondo.
I misteri i dubbi e le perplessità rimangono, ma questo non toglie, anzi forse amplifica, la magia e la spiritualità che circondano questo luogo senza tempo.
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