Il 16 dicembre 2020 lo street food di Singapore ha ottenuto un importante riconoscimento, diventando Patrimonio Immateriale UNESCO. Un prestigioso riconoscimento che vuole premiare un rito conviviale e multiculturale che pone il cibo al centro dell’esperienza.
I più anziani venditori ambulanti di street food di Singapore iniziarono la loro attività negli anni ’60, quando il governo mise sotto regolamentazione le bancarelle. Nel corso degli anni questi luoghi sono divenuti veri e propri simboli di convivialità, in quanto ceti sociali differenti si mischiano e si intrecciano per consumare cibo cucinato al momento.
I gusti dei commensali sono eterogenei e su queste bancarelle è possibile assaggiare le anatre intere arrosto, i panini di maiale al vapore, lo zampone di maiale, la testa di pesce al curry per citare i piatti principali.
Qui si respira aria di internazionalità, i cibi sono l’espressione massima di questo Paese e della sua cultura varia e eterogenea.
Lo street food di Singapore è una vera e propria realtà a sé stante rispetto al resto del sud est asiatico. Dovete infatti pensare che alcune bancarelle hanno ottenuto, nel corso degli anni, il più prestigioso riconoscimento culinario al mondo: la stella Michelin per la categoria Bib Gourmand.
A oggi sono ben 33 le bancarelle ambulanti dove è possibile consumare un piatto gourmet e raffinato a prezzi accessibili a tutti. Nel distretto di Jalan Pisang troverete la bancarella Hjh Maimunah il cui piatto tipico è il Nasi Padang, un riso al vapore di Minangkabau servito con carne, pesce, verdure e la sambal, una salsa piccante e speziata.
La prima bancarella a ottenere la stella Michelin fu la Hawker Chan, situata nel complesso mercato di Chinatown, in cui è possibile consumare un ottimo riso al pollo con salsa di soia.
Questi cibi serviti in maniera così semplice e conviviale vogliono sottolineare lo spirito di Singapore, melting pot di popoli, culture, tradizioni e riti differenti che trovano in questa cosmopolita città-stato il loro punto d’incontro.
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