Preparatevi a esplorare quanto di più straordinario è stato mai realizzato da un uomo pieno di amore, perché vi garantiamo che ne rimarrete letteralmente ammaliati.
Taj Mahal, dal persiano “la corona del palazzo”, e “simbolo dell’amore eterno” nella lingua universale degli amori leggendari, è forse il monumento più celebre dell’India, certamente il più grande tempio mai eretto dal forte sentimento di un uomo per una donna. Situato ad Agra, nell’India settentrionale, questo maestoso e straordinario mausoleo custodisce gelosamente il ricordo di una figura femminile che fu profondamente legata al grande imperatore Shah Jahan, il “re del mondo”.
Intorno al 1610, nel mercato reale di Red Fort (“Forte Rosso”), oggi patrimonio dell’umanità UNESCO situato a Delhi, ebbe inizio una delle più famose e romantiche storie d’amore del mondo: Shah Jahan, il nipote del terzo sovrano dell’Impero Moghul Akbar, aveva solo quindici anni quando incontrò e si innamorò a prima vista di una bella fanciulla nubile della corte, di nome Mumtaz Mahal (in persiano “eletta del palazzo”) e la sposò.
Nella primavera del 1632 Shah Jahan si recò nel sud per soffocare una rivolta. Come era solita fare in tutte le campagne militari, Mumtaz Mahal, affezionata al marito, lo accompagnò fino alla regione del Deccan, meta che da allora divenne fonte di sconforto per l’imperatore. Fu qui infatti che, mentre dava alla luce il suo quattordicesimo figlio, l’eletta del palazzo improvvisamente morì per via di complicazioni. La tristezza del re fu tale che lo portò a realizzare una tomba straordinaria, mai vista prima nel mondo, un monumento che richiese 22 lunghi anni per essere realizzato: l’imponente Taj Mahal.
La tomba della moglie fu elevata dove prima fioriva un giardino rigoglioso, sulle rive del fiume Yamuna, in vista del Red Fort. La leggenda vuole che Shah Jahan deviò il corso del fiume per far risaltare la bellezza del monumento.
I lavori del mausoleo iniziarono nel 1633, quando più di 20.000 artigiani si recarono nei villaggi costruiti nei dintorni e con essi dal nord vennero trasportate ondate del più puro marmo candido destinato alla costruzione del Taj Mahal. Gli storici hanno attribuito la realizzazione del progetto del Taj Mahal a un persiano, ma è più probabile che fosse stato l’imperatore stesso a stabilire gli ultimi ritocchi architettonici. La visione del mausoleo doveva essere tale da incutere senso di grandezza, armonia e rispetto per il gran Moghul, che sulla base fece incidere queste parole: “Il realizzatore di quest’opera non può essere di questo mondo, è chiaro che il progetto gli fu dato dal cielo”.
Pensate che soltanto la cupola del Taj Mahal, ricavata dallo splendido marmo bianco pesa circa 12.000 tonnellate. La visione del monumento, nell’insieme, è davvero meravigliosa e trasmette un senso di elegante proporzionalità e simmetria.
Le iscrizioni rappresentano l’elemento base di preziosità del mausoleo, magnificamente incise a mano sul marmo. I caratteri del testo sacro, principale ornamento come da tradizione artistica musulmana, costellano gigantesche pareti interne ed esterne, aumentando di dimensione via via che si trovano più in alto, per dare una parvenza di uniformità visti dal basso. L’imperatore fece collocare un enorme porta di arenaria e chiuse il sepolcro della moglie in un giardino sempre fiorito. Gli ambienti interni sono minuziosamente curati in ogni dettaglio, con decorazioni ricchissime di particolari.
La bellezza del Taj Mahal, riconosciuta universalmente, nasce dalla sapiente combinazione ritmica di solidi e vuoti, di luci e ombre, concavità e convessità, tonalità e sfumature. I rilievi in marmo, i grandi zaffiri ed altre pietre preziose scintillanti (se ne contano circa ben 28 tipi diversi!) incastonati nel bianchissimo monumento lo rendono magnifico da qualsiasi prospettiva lo si osservi. Il giardino che lo circonda presenta la forma di un quadrato dal lato di 300 metri ricco di coloratissime aiuole di fiori, sentieri alberati e canali di acqua che contribuiscono ad accrescere l’atmosfera suggestiva, quasi onirica e surreale, creata dal contrasto affascinante del bianco candido del mausoleo con il blu intenso del cielo e il verde smeraldo della vegetazione che lo abbraccia.
Il Taj Mahal è da sempre considerato una delle più belle espressioni architettoniche dell’India, capace di lasciare a bocca aperta qualsiasi visitatore, tanto da essere compreso nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO (1983) e tra le sette nuove meraviglie del Pianeta. Se l’amore eterno ha davvero la capacità di assumere una forma propria, per farlo ha scelto una gigantesca nuvola di marmo candido costellato di brillante giada, zaffiro, ametista e smeraldo.
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