Citata nella Bibbia e nella stele di Mesha, Madaba è una delle città più antiche della Giordania che prende il nome dal sito biblico di Medba o Medeba.
Si trova sulla Via Regia, una strada che risale a circa cinquemila anni fa, sorge a poco più di 30 km da Amman, la capitale della Giordania, e non dista molto dal Monte Nebo e dal Mar Morto. Molti reperti archeologici collocano gli inizi di Madaba all’Età del Ferro, come le non lontane città di As-Salt e Quwaylibah.
Madaba iniziò a crescere e prosperare quando passò sotto il dominio dei Romani. Tuttavia non divenne una città di primaria importanza fino al V secolo, quando divenne una sede vescovile. Conobbe poi il suo massimo splendore con i bizantini, i cui governatori la arricchirono di molti edifici, tutti adornati da numerosi mosaici, grazie ai quali Madaba viene tuttora indicata come città dei mosaici.
Il più celebre è stato riscoperto nel 1897, quando la comunità cristiana che decise di gettare le nuove fondamenta di Madaba, rasa al suolo da un terremoto e abbandonata nel 749, diede la notizia del ritrovamento della mappa della Terra Santa.
Si tratta di un mosaico composto da circa due milioni di tessere per una superficie di circa 90 mq. Scoperto durante la costruzione della chiesa di San Giorgio, rappresenta l’itinerario per raggiungere Gerusalemme da più di 150 città, disposte in ordine religioso e non geografico.
Gli scavi hanno purtroppo danneggiato le parti laterali dell’opera, conservandone però il cuore, che ci dà anche informazioni sul territorio a quei tempi: sappiamo, ad esempio, che il Mar Morto era navigabile.
A Madaba, si trovano altri bellissimi mosaici anche all’interno del Parco archeologico e della Chiesa degli Apostoli, altri due luoghi di grande interesse. Dall’impegno giordano per la cura e per il restauro dei mosaici, è nata la scuola musiva di Madaba, che istruisce gli artigiani in questa antichissima pratica.
Madaba ospita inoltre comunità musulmane, cristiane e palestinesi ed è un grande esempio di tolleranza culturale e religiosa. Alla luce di tutto ciò, risulta superfluo aggiungere altri motivi per visitare questa perla del Medio Oriente.
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